Politiche familiari: serve Fattore Famiglia e occupazione femminile

Articolo pubblicato su “La Voce della Vita” Ed. Giugno 2016

Una no tax area comprensiva dei carichi familiari e l’occupazione femminile può rilanciare la natalità

Negli ultimi due mesi è tornato alla ribalta il tema della denatalità italiana. I dati drammatici diffusi dall’Istat alla fine di febbraio riguardo all’inverno demografico italiano non sono passati inosservati: la politica, incalzata dall’associazionismo, torna a parlare di aiuti alla famiglia. È certamente un buon segnale, anche se nel dibattito che si sta instaurando si rischia di cadere in un enorme paradosso: il bonus bebè è solo una cura palliativa, serve un intervento strutturale.

Il Forum: serve il “Fattore Famiglia”. – In occasione della XXII giornata internazionale della famiglia, celebrata il 15 maggio, tante sono state le voci che hanno chiesto aiuti concreti alle famiglie italiane. Tra le tante è emersa quella del Forum delle Associazioni Familiari che da anni si batte per riportare al centro dell’agenda politica misure volte a favorire la famiglia, quindi la natalità. La loro interessante proposta è ilFattore Famiglia: una no tax area che tiene conto dei carichi familiari. Un sistema che non fa altro che rispettare i principi costituzionali in materia fiscale, secondo cui tutti sono chiamati a concorrere alle spese pubbliche ma in ragione della loro capacità contributiva. Il Fattore Famiglia, qualora venisse accolto e attuato, modificherebbe il sistema fiscale attuale facendo sì che a parità di reddito una famiglia con tre figli paghi meno tasse rispetto ad una che non ne ha. Inoltre, con tale misura verrebbero riconosciuti e sostenuti eventuali fattori di difficoltà familiare, come ad esempio la presenza di figli disabili, che per la loro situazione necessitano di particolari compiti di cura, spesso onerosi e normalmente insostenibili.

La politica risponde con il bonus bebè. – All’indomani della giornata mondiale della famiglia il Ministro della Salute Lorenzin ha annunciato il raddoppio del bonus bebè. Palazzo Chigi, però, ha subito cercato di ridimensionare le dichiarazioni del Ministro con l’intenzione di effettuare prima una valutazione di tutte le misure attuabili. Con 150mila nascite in meno rispetto allo scorso anno la situazione demografica italiana è al minimo storico dal dopoguerra. L’età media delle madri al momento del parto è di 31 anni.

La ricetta annunciata dal Ministro Lorenzin per cercare di rilanciare le nascite è un bonus bebè erogato dall’INPS pari a 160 euro al mese per il primo figlio, di 240 euro al mese dal secondo figlio in poi per tutte le famiglie che hanno un reddito ISEE tra 7 e 25 mila euro annui. Diversamente, per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 7 mila euro annui è previsto un contributo erogato dall’INPS pari a 320 euro al mese per il primo figlio e di 400 dal secondo figlio in poi. Il tutto, da inserire nella prossima Legge di Stabilità, sarà valido per tutti i bambini nati fino il 2020, con una durata di tre anni dalla nascita.

Bonus bebè: è veramente la soluzione? – La proposta della Lorenzin è positiva, ma non può essere l’unica misura per combattere la denatalità. Il paradosso, di cui parlavamo prima, è proprio questo: pensare di curare la piaga della denatalità con una semplice cura palliativa come il bonus bebè non è la soluzione. Servono modifiche strutturali dell’intero sistema. Il Fattore Famiglia è certamente una buona strada, ma se non accompagnato dalla diminuzione della disoccupazione femminile rischia anch’esso di rimanere una soluzione parziale.

Come giustamente fa notare Sergio Soave, aumentare l’occupazione femminile e la relativa possibilità di conciliare i tempi di vita e lavoro è la vera soluzione al problema. Ne abbiamo avuto la prova grazie all’esperienza dei Paesi scandinavi – riporta Soave – dove l’occupazione femminile ha innescato un aumento della natalità. Se poi, congiuntamente, anche il fisco tenesse conto del Fattore Famiglia potremmo veramente rilanciare il Paese con una manovra seria, efficace e completa. In altre parole, Fattore Famiglia e il rilancio dell’occupazione femminile sono due face della stessa medaglia. Come ho già sostenuto, i figli sono la vera ricchezza di una nazione perché sono il futuro.

Fermo restando quanto appena detto, la realizzazione non certo facile. È doveroso, però, porre la questione: le idee ci sono, bisogna insistere affinché diventino operative nel piano di governo. Il Paese reale necessita di queste misure, i dati statistici fotografano una situazione destinata a peggiorare. Il Forum delle associazioni familiari, in particolare, con le sue proposte sta facendo la differenza.

Massimo Magliocchetti

 

 

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